Gu Fang Bu Zi Shang - Capitolo 06

Pingting guardò tristemente il suo piatto della cena. Inaspettatamente, Chu Beijie non le aveva fatto visita quel giorno ma lei, aspettandosi il suo arrivo, si era preparata molte domande da porgli.

Il silenzio era così imbarazzante che persino la signorina Hua pensò che Pingting si stesse comportando in modo strano. Non le diede nessun ordine dopo cena, lasciando che si ritirasse nella sua camera per riposare.

La notte prima Pingting non aveva dormito per niente, e anche se era stanca, non riusciva a riposare. Aprì gli occhi e fissò il soffitto sentendo il cuore battere all'impazzata. Scese dal letto e andò a guardare fuori dalla finestra.

Come si aspettava, c’era una figura fuori dalla porta della camera della signorina Hua.

Aveva quel sorriso misterioso, insolente eppure arrogante e Pingting lo osservò con calma. All'iniziò provò a convincere se stessa che fosse solo un pazzo ma, dopo molto tempo, decise che non aveva il cuore di lasciarlo lì solo tutta la notte.

Chu Beijie avrebbe fatto la guardia tutta la notte, di nuovo. Aveva avuto molto da fare alla Residenza Ducale Zhen-Bei e quando sarebbe tornato il giorno dopo avrebbe avuto ancora più lavoro da fare. Eppure era venuto lo stesso, e stava lì, in piedi, pensando alla signorina che suonava il qin e alle loro conversazioni, sorridendo.

Sentì dei passi dietro di sé e si voltò: “Di nuovo tu?”

Pingting abbassò gli occhi. Tra le mani aveva una sedia con un cuscino in pelle. Indicò Chu Beijie e poi la sedia.

“Non sono stanco, non ho bisogno di sedermi.”


I suoi occhi, che probabilmente erano i più luminosi del mondo, si riempirono di dolore, perforandogli il cuore. Quello sguardo lo fece intristire per aver rifiutato l’offerta della sedia.

Lei lo guardava e negli occhi aveva ansia, preoccupazione e curiosità. Lo sfidò con lo sguardo fin quando lui si arrese e disse: “Va bene, va bene, mi siedo.”

I suoi occhi si illuminarono, come se al loro interno ci fossero due perle rare e luminose. Era come se il ghiaccio nel cuore di Chu Beijie iniziasse a sciogliersi, facendolo sentire a proprio agio e sedersi era stata una buona idea.

Pingting vide Chu Beijie sedersi, poi si girò e fece per tornare nella sua camera.

Chu Beijie la osservò mentre si ritirava in casa, perplesso. Ma si ricordò della sua promessa di proteggere la fenice e si girò.

Dopo un po’, sentì di nuovo dei passi avvicinarsi. Aggrottò le sopracciglia ma non si voltò. Come si aspettava, Pingting era tornata. Mise un grande piatto sul pavimento. Al suo interno c’erano dei bicchieri e una caraffa con qualcosa da mangiare.

“Hai pensato proprio a tutto.”

Pingting era andata fino alla cucina per prendergli qualcosa da mangiare. Quando si sentì elogiare non poté fare a meno di sorridere in apprezzamento.

Il suo sorriso svanì lentamente, ma non erano solo le sue labbra a sorridere, ogni centimetro del suo viso era radiante. Chu Beijie si meravigliò, era davvero una ragazza bellissima. Ma quando la guardò da vicino, si accorse che era solo la cameriera muta, con due grandi occhi piuttosto comuni.

Aveva visto il ritratto della signorina Hua, lei era bellissima.

Pingting era circondata dalla luce della luna e Chu Beijie la fissò come se fosse un po’ ubriaco.

Quest’uomo ha una presenza davvero forte, anche qua, nella Residenza Hua. Anche se ora è seduto, la sua figura è comunque più grande di quella di chiunque altro. È davvero un uomo?

Mentre Pingting rubò un'altra occhiata, una piccola voce fastidiosa attraversò la sua mente ricordandole del suo padrone.

Sì, se gli chiedessi del mio padrone ora, mi risponderebbe? La luna è alta in cielo e la sua espressione è dolce. Non sarà un pericolo fare una o due domande.

Il viso determinato di Chu Beijie fece tornare Pingting alla realtà. 

Impossibile, come potrei farlo? Non è solo un uomo ossessionato dall'amore.

I suoi pensieri divennero sempre più confusionari mentre si ricordava della sua vera identità.

La cameriera Pingting, la bugiarda Pingting. Si sentì inutile e cattiva fin nel midollo. Si alzò all’improvviso, non curante dell’espressione di Chu Beijie e ritornò nella sua stanza.

Da dietro la finestra, lo osservò di nuovo per tutta la notte. Il giorno dopo era sparito.

Pingting non aveva dormito per due notti intere e la sua tosse era tornata. Le era venuta anche la febbre e stava molto male.

La signorina Hua sapeva che era malata e ordinò di trovate un dottore. Con calma, le disse: “Prendi le tue medicine. Troverò qualcun altro che mi serva per oggi, non osare lasciare il tuo letto!”

Pingting si sentiva la testa leggera, ma sapeva che la propria saluta era importante. Prese a cuore le parole della signorina Hua, prese la medicina e si riposò.

Quando si svegliò, il cielo era già scuro.

La signorina Hua aveva appena finito di cenare ed era andata a vedere come stava.

“Hai dormito per tutto il giorno e hai un aspetto sicuramente migliore. Il tuo Dong Dingman è venuto oggi, ma non ha detto una parola. Allora, ho fatto finta che mi facesse male la gola e l’ho mandato via.”

Pingting rispose “ah” e si mise velocemente a sedere, scuotendo il letto.

“Non ti preoccupare, se gli piaci davvero tornerà.”

Pingting era un po’ turbata, visto che aveva perso una buona occasione per scoprire qualcosa in più sul suo padrone. Il tempo stava passando in fretta e lei non aveva idea di quando sarebbe potuta tornare alla Residenza Ducale Jing-An. E, cosa più importante, più rimaneva nella Residenza Hua, più il suo cuore diventava selvaggio, sfuggendo al suo controllo.

Si sentiva come se fosse nelle sabbie mobili: non doveva muoversi, ma non poteva nemmeno agire.

La signorina Hua non sapeva quello che stava pensando quindi credette che Pingting stesse ancora un po’ male per il mal di testa. Disse alle altre cameriere di portarle del cibo e delle medicine e poi se ne andò.

Quella notte, Chu Beijie tornò di nuovo. Rimase fuori dalla porta della signorina Hua, ma ascoltava tutto ciò che lo circondava. La figura della cameriera muta sembrava che gli girasse intorno, ma ogni volta che cercava di prenderla, spariva. Chu Beijie non era molto contento di se stesso.

Sto proteggendo la mia fenice?

Era deluso per non essere leale alla persona che gli piaceva ma, sfortunatamente per lui, non riusciva a dimenticare gli occhi della cameriera.

Quelle pupille luminose che sembravano comunicare silenziosamente un milione di parole.

Sentì di nuovo avvicinarsi dei passi e una melodia felice gli invase la mente. Si girò e i suoi occhi si scurirono all’improvviso.

“Tutto bene?”

Pingting stava camminando lentamente, come se dovesse svenire da un momento all’altro. Chu Beijie allungò la mano e le afferrò il polso per aiutarla.

La mano di lei era estremamente calda.

“Stai male?” Chiese.

Pingting scosse velocemente la testa cercando di nascondere le lacrime nei suoi occhi. Aveva passato molto tempo da sola e nonostante la signorina Hua, la signora Hua e Madre Chen fossero preoccupate per lei, non si era mai sentita così felice nel sentire la breve domanda pronunciata dalla persona che aveva parlato.

Quelle due parole erano abbastanza per confortarla.

Fece un piccolo sorriso e Chu Beijie vide le sue fossette tristi. Quella vista catturò il cuore di Chu Beijie. Si era completamente dimenticato della sua amata fenice. Le corse incontro e la prese tra le sue braccia con fare protettivo.


“È la tua stanza?” Le chiese.

Pingting annuì. Voleva protestare ma si morse solo il labbro.

Chu Beijie la portò nella stanza.

“Riposati. È tardi e stai male. La tua signora non si prende cura di te?” Entrò nella stanza e la posò gentilmente sul letto.

Aveva sempre fatto quello che voleva, senza preoccuparsi troppo dei costumi e delle usanze. Mise goffamente a letto Pingting prima di drizzarsi.

Aveva sempre fatto quello che voleva, senza preoccuparsi troppo dei costumi e delle usanze. Mise goffamente a letto Pingting prima di drizzarsi.

“Dormi.” Guardò chiudersi gli occhi che tanto gli piacevano. La sua voce aveva perso il suo colore usuale e il tono, con cui disse alla ragazza di dormire, era più quello che usava per dare ordini ai suoi soldati.

Pingting si sentì comunque confortata. Chiuse obbedientemente gli occhi e li riaprì dopo un po’.

Chu Beijie stava pensando di andarsene quando vide che il suo “soldato” non gli aveva dato ascolto.

“Chiudi gli occhi, dormi.”

Pingting si divertì a quella vista, le ricordava di lei quando stuzzicava il suo padrone. Aprì di nuovo gli occhi e lo guardò.

Chu Beijie, incontrando il suo sguardo, sentì improvvisamente il cuore accelerare e lo pervase una sensazione mai provata prima. Era anche migliore del piacere che provava sul campo di battaglia.

Non era molto contento di tutto questo perché, come duca di Zhen-Bei, era abituato ad ottenere tutto quello che voleva. Questa volta era come se il cuore gli fosse stato strappato, lasciandolo senza fiato.

La ragazza muta nel letto era senza dubbio bella, tolto il suo viso, naso e bocca. Aveva un’eleganza incomparabile con quella di chiunque altro ed era questo che la rendeva bellissima.

“Chiudi gli occhi.” Chu Beijie si schiarì la gola. “Io esco.”

Pingting si sentì delusa, ma questa volta chiuse gli occhi sul serio.

Chu Beijie, da vero gentiluomo, uscì.

Un'altra notte. Più dura della scorsa, ancora di più di quella prima.

Pingting si addormentò solo al mattino presto e si svegliò a mezzogiorno. La signorina Hua si affrettò ad andare da lei e le sussurrò all’orecchio: “Vuoi sapere chi è Dong Dingman?”

Il cuore di Pingting sobbalzò.

“Te lo dico, il Duca di Zhen-Bei di Dong Lin! Ho visto il suo ritratto ieri ed è lui!”

Pingting impallidì e il suo corpo cedette due volte prima di riuscire a mettersi propriamente seduta.

Il duca di Zhen-Bei? Dong Dingman, l’uomo che la vegliava la notte, che l’ha portata in braccio è il Duca di Zhen-Bei, un duca di Dong Lin, il suo guerriero più forte, nemico di Gui Le e il più spaventoso nemico del mio padrone.

La signorina Hua pensava che fosse un miracolo e continuava a elogiare Pingting. Le mise una mano sulla spalla dicendole: “Hong, siamo come sorelle, vero? Mi aiuterai?”

“Eh?”

“È facile, ho già mandato la signora Hua a mandargli una lettera. C’è scritto che la signorina Hua al momento è fidanzata e che non è una donna libera. Se vuole esercitare la sua autorità e cancellare il mio matrimonio, sarà più facile portare a termine degli affari in futuro.” La signorina Hua sembrava soddisfatta di sé. “Questa volta mio padre non protesterà e quando il matrimonio sarà annullato dirò al Duca di Zhen-Bei la verità. Ti darò anche un buon vestito da sposa. Sì! Puoi avere il mio!”

Il viso di Pingting si rabbuiò a metà discorso.

“È… è impazzita? Il duca di Zhen-Bei è molto più forte, dieci volte più forte della sua famiglia. Se scopre che gli stiamo mentendo, le persone della Residenza Hua passeranno dei guai.” Era ancora molto malata e non riuscì a sottolineare la propria serietà.

Alla signorina Hua sembrava non importare. “Tu gli piaci. Sono sicura che non gli importerà molto se prendi la mia identità.”

“Non è così!” La afferrò. “Dite alla signora Hua di non mandare quella lettera.”

Vedendo Pingting così arrabbiata, la signorina Hua si spaventò. Abbassò la testa in segno di vergogna.

“Ma la signora Hua è già tornata, mi ha anche detto cos’ha risposto il Duca.”

“Cos’ha risposto?”

“Ha detto che domani la signorina Hua sarà di nuovo libera.”

“Domani?”

La signorina Hua notò la strana espressione sul viso di Pingting e aggiunse: “Devo fare pratica col qin, ci vediamo domani.” E uscì.

Pingting guardò nel vuoto per un po’ fino a quando non riuscì a riorganizzare gli eventi nella sua testa.

Impossibile, era il Duca di Zhen-Bei, era davvero lui…

Pensò intensamente e, alla fine, le balenò una luce negli occhi, segno che aveva preso la sua decisione definitiva.

Non ho ancora trovato il mio padrone, non posso rimanere legata a questo posto. Per quanto riguarda la Residenza Hua… be’, buona fortuna.

In qualche modo riuscì ad alzarsi e raccogliere i suoi averi. Si sentì senza cuore quando ripensò a quanto erano state gentili le persone di quella casa. Ma comunque, doveva andare. Era a Dong Lin, un paese nemico, e se il Duca di Zhen-Bei avesse scoperto la sua vera identità, le persone della Residenza Hua avrebbero passato guai grossi.

Passò per una porta sul retro raramente usata e nessuno si accorse di lei. Così, si lasciò la Residenza Hua alle spalle.

Passò la notte in una locanda. Era abituata a vedere Chu Beijie sedere vigile la notte e non riuscì a dormire, lasciando che i suoi pensieri la tormentassero in continuazione.

Quello che la preoccupava, comunque, era la sua tosse che continuava a peggiorare. Un colpo di tosse dopo l’altro e nessun segno di miglioramento. 

Il giorno dopo, la città era silenziosa. Si sentiva troppo male per uscire, quindi chiese a una cameriera se fosse successo qualcosa ma, a quanto pareva, non c’era nulla di interessante.

Tossì per tutta la notte successiva. Il mattino del terzo giorno, un garzone del posto le diede un po’ di acqua calda.

“È successa una gran cosa la scorsa notte! La ricca famiglia Hua, per qualche motivo, ha fatto arrabbiare il Duca di Zhen-Bei e lui ha ordinato di decapitarli tutti!”
Pingting si allarmò ma cercò di non sembrare troppo interessata.

“Cosa? Vuole decapitarli tutti?”

“Non so cos’abbia fatto infuriare così tanto il duca,” Il garzone sospirò. “La famiglia Hua deve aver fatto qualcosa di davvero vergognoso per meritarsi una cosa simile. Il nostro Duca di Zhen-Bei, in realtà, è molto gentile.”

Pingting non aveva sentito le ultime due frasi. Si aspettava che Chu Beijie si arrabbiasse, ma non che condannasse a morte così tante persone.

Il suo viso forte e testardo le balenò in mente e chiuse gli occhi. Sì, aveva sempre saputo che non poteva fidarsi di lui. Poteva anche essere un gentiluomo, ma quando si trattava di guerra, era il demone più assetato di sangue di tutti. Pingting aveva sentito parlare della crudeltà del duca e il sangue versato dai guerrieri di Gui Le era più che abbastanza per far scorrere un fiume.

Ucciderà tutte le persone della Residenza Hua?

Pingting fissò la sedia e il tavolo davanti a lei che si stavano offuscando a causa delle lacrime.

Non è possibile…

Anche se il Duca di Zhen-Bei avesse distrutto dieci grandi famiglie come quella Hua, le persone di Dong Lin non avrebbero protestato.

Il signor Hua, la signorina e la signora Hua, Madre Chen, You’er, Zi Hua… tutte queste persone sarebbero state decapitate, perdendo molto sangue. Il petto di Pingting si strinse, come se stesse per vomitare.

No, non posso stare qui seduta e guardarli morire…

Si aggrappò ai lati del letto e si issò.

La Residenza Ducale di Zhen-Bei era anche più solenne del solito, con due file di guardie al di fuori. Le cameriere all’interno lavoravano in punta di piedi e, se qualcuno doveva tossire, dovevano andare in un punto lontano dal duca.

Anche Chu Moran, che di solito era calmo, stava sudando mentre stava in piedi nel suo ufficio.

Chu Beijie alzò il viso dalle sue carte.

“Hai caldo?”
“No.”
“Asciugati il sudore dal viso, allora.”
“Sì.”

Due giorni prima, aveva incontrato la famiglia del fidanzato della signorina Hua per annullare il matrimonio. Aveva passato tutta la notte a prepararsi per la signorina, ma quando era andato a farle di nuovo visita, lei gli aveva raccontato la verità. Non aveva cambiato espressione, non aveva gridato contro di loro e non aveva perso nemmeno la calma. Era rimasto in piedi davanti alla porta della camera di Pingting e poi se ne era andato.

Allora, la signorina Hua aveva pensato che il pericolo fosse scampato. Aveva sorriso innocentemente alla sua governante, dicendo: “Avevo ragione, no? Il Duca di Zhen-Bei è davvero una persona gentile. Hong si è preoccupata per niente.”

Tornato alla sua residenza, Chu Beijie si era seduto e si era messo a sorseggiare una tazza di tè. Chu Moran era al suo fianco, cercando di respirare silenziosamente perché sapeva che il padrone era fuori di sé. Era estremamente arrabbiato.

Come si stava aspettando, dopo la tazza di tè ordinò tranquillamente: “Domani, al tramonto, giustiziate l’intera famiglia Hua davanti alla loro residenza.”

Sentendo finalmente la sua voce, Chu Moran aveva sospirato sollevato.

“Sì."
“Non risparmiate nessuno, nemmeno il cane.” Aveva aggiunto Chu Beijie.

Il sole stava per tramontare. Tutta la famiglia Hua era legata e piangeva. La lama della ghigliottina era stata affilata e aspettava l’ordine del Duca di Zhen-Bei di tagliare il primo collo.

“Duca,” Chu Moran guardò il cielo. “È quasi ora.”

“È ora?” Chu Beijie si guardò intorno, c’era un silenzio innaturale. Guardò il cielo, eppure il miracolo in cui stava sperando non accadde. Il suo viso si fece freddo e di pietra e lo pervase una strana sete di sangue.

“Giustiziateli.”

Ma prima che finisse di parlare, la sua voce fu soffocata da della musica dolce. Quel suono lussurioso veniva fuori dalle mura della Residenza Ducale, attraverso le finestre fino alle orecchie di Chu Beijie.


“Quando ci sono dei problemi, ci sono degli eroi. Quando ci sono degli eroi, ci sono delle donne bellissime. Sopravvivere al tumulto, sopravvivere al tumulto…”

Era debole, ma era sicuramente quella canzone. Non poté fare a meno di sorridere sentendo quel tono caldo e piacevole.

“Se ci sono dei soldati, ci sarà la fama. Se c’è la fama, ci saranno degli inganni. I soldati li conoscono, i soldati li conoscono…”

Il suono del qin era davvero piacevole da sentire. A volte era delicato come una ragnatela, a volte sembrava più un uccello in volo, alto tra le nuvole, ma altre volte volava basso, sfiorando le distese erbose.

Gli angoli della bocca di Chu Beijie si sollevarono.

Chu Moran era meravigliato da quel suono e si ricordò appena di trasmettere gli ordini del suo padrone. Ma, all’improvviso, lo sentì dire: “Non uccideteli, per il momento. Portate la ragazza che sta suonando il qin nella mia residenza.”

“Sì!”

Presto, lo sguardo di Chu Beijie si posò su quelle iridi nero corvino che tanto amava e odiava allo stesso tempo.

Questa volta, gli occhi della ragazza erano fissi su di lui, non arrabbiati, non disperati, non spaventi o felici. Pingting lo guardò e, umilmente, disse: “Sono qui, duca.”

Chu Beijie rimase sorpreso nel sentire la voce che aveva udito solo da dietro le tende. Strinse le labbra.

Corrugando le sopracciglia, disse: “Sembra che oggi la mia percezione della vita si sia allargata. Tu sei la signorina e la cameriera. Sei muta, eppure puoi cantare. Fammi vedere se c’è altro che sai fare.”

La voce del Duca di Zhen-Bei era minacciosa, il che era abbastanza per far tremare il più coraggioso dei guerrieri, eppure lei non era né arrabbiata né spaventata.

Pingting sorrise facendo finta di sentirsi ferita.

“Il duca è arrabbiato?”

Chu Beijie fece un verso di disapprovazione e disse: “Immagino che tu capisca pienamente che “i soldati li conoscono” significa che, sebbene a volte gli inganni portano alla vittoria, altre volte possono portare alla sconfitta.”

“I vincitori decideranno sempre il destino degli sconfitti. “ Il viso di Pingting si fece serio mentre sospirò: “Se è così, allora sentitevi libero di punirmi, duca.” Abbassò la testa.

Chu Beijie sorrise segretamente alla vista di quel gesto. Prese la lama di giada sul tavolo e la toccò.

“Capisco dove vuoi arrivare, non vuoi che la famiglia Hua sia distrutta. È una bella presa di coscienza per una cameriera. Bene, perdonerò la famiglia Hua per il momento, ma…” Ci pensò per un momento poi, freddamente, disse: “Tu rimani qui.”

“Rimanere qui e servire il Duca?”

Chu Beijie rifletté: “O hai intenzione di diventare la mia duchessa?”

Senza dire un’altra parola, abbassò lentamente il capo.


↚ Capitolo 05

*È vietato postare la traduzione su altri siti senza aver prima chiesto il mio permesso. Se trovo la traduzione altrove, provvederò a toglierla da qui. Rispettate il nostro lavoro! Lo facciamo solo per voi senza ricevere nulla in cambio!!*


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