Gu Fang Bu Zi Shang - Capitolo 05


Fuori dalla finestra un gatto miagolò e Pingting iniziò a stiracchiarsi. Aprì i suoi brillanti ed energici occhi neri, guardò la finestra ridendo appena.
“Sei un gatto fastidioso, domani troverò sicuramente un modo per vendicarmi”.
All'improvviso si ricordo che la Casa di Jing-An era ancora in pericolo e il suo sorriso sparì.
“Cosa posso fare?” Quando si alzò per andare al tavolo, era ancora buio e la maggior parte degli abitanti dormiva ancora. Bevve del tea e continuò a preoccuparsi.



Se non fossi stata catturata dai trafficanti di umani, sarei ancora al fianco del mio padrone e non mi dovrei preoccupare per lui. Dongzhuo è troppo sfacciato ed energico, spero che non gli dia troppo fastidio.
Se me ne andassi domani, dove potrei andare a cercare il padrone?

Anche se era estremamente intelligente, era comunque molto giovane e non poté fare a meno di sentirsi molto debole senza il supporto degli altri. Improvvisamente, il viso di Chu Beijie le apparve nei suoi pensieri, con gli occhi in grado di scrutare le anime.

“Dovrei invitare quel falso Signor Dong e farmi dire le ultime notizie?” Ma nel profondo sapeva che Dong Dingman era, probabilmente, Chu Beijie e che con lui vicino si sarebbe sentita a disagio. “Se facessi qualcosa di sbagliato…”

Ripensò a quando ricevette per la prima volta il Guquin Phoenix Paulownia – era lo stesso sentimenti di disagio. Ma in qualunque momento pensasse a Dong Dingman e a come aveva parlato delle sue esperienze, del suo atteggiamento orgoglioso… Pingting sentì il suo viso accaldato.

Si schiaffeggiò, si riscosse e si disse: “Pingting, ma cosa stai pensando? La cosa più importante, adesso, è trovare il padrone.”
Si perse in questi pensieri e nei suoi sogni ad occhi aperti. Nel frattempo, il sole sorse.

Dopo essersi lavata, tornò dentro per servire la sua signora. Quando la signorina Hua la vide batté le mani, ridacchiando.
“Ti sei addormentata ancora prima che venisse servita la cena, quindi perché hai quei cerchi neri sotto gli occhi? Sono sicura che hai pensato al tuo amato tutta la notte, vero?”

Pingting si girò e guardò lo specchio. Proprio come si aspettava, aveva delle sfumate violacee sotto gli occhi. Arrossì leggermente.
“Ma mia signora, cosa dice? Provi a ripeterlo e non la servirò più”.

Alla Residenza ducale Jing-An, parlava sempre in quel modo al suo padrone e non pensava di essere maleducata. Fortunatamente la signorina Hua era stata lusingata per tutta la vita e le piaceva il carattere di Pingting. Cercando di trattenere le risate, disse: “Non ti arrabbiare, ti capisco. Quando ho visto per la prima volta l’uomo dei miei sogni, non sono riuscita a dormire per un paio di notti”.

Pingting non stava pensando a quello, ma le parole della signorina le fecero sobbalzare il cuore e abbassò lo sguardo.

“Lasciate che vi aiuti a lavarvi, l’acqua si sta raffreddando”.

“Non ho bisogno di te, ragazza impacciata. Posso lavarmi da sola.” Prese l’asciugamano dalle mani di Pingting. “Non sei mai stata adatta per servire gli altri”.

“Non sono adatta?” Pingting sgranò gli occhi. Aveva sempre servito altre persone, soprattutto il suo padrone e nessuno le aveva mai detto che stesse facendo un pessimo lavoro. Sapeva suonare il qin e giocare a scacchi, era talentuosa nell’arte e nella letteratura; era conosciuta per il suo umorismo e la capacità di fare conversazione ed era considerata una persona molto gentile. Com’era possibile che non fosse adatta per servire gli altri?

Pingting protestò: “Ma nei giorni scorsi, quando vi ho aiutata a lavarvi, vi ho solo tolto qualche ciocca di capelli.”
“Ovviamente, perché non sei abituata a lavare i capelli degli altri.”

La signorina Hua aveva ragione. Alla Residenza Ducale di Jing-An aveva delle serve che l’aiutavano a lavarsi. Raramente si lavava i capelli da sola, ancor meno aiutava gli altri a farlo. Una volta o due aveva provato a lavare quelli di He Xia, ma il suo padrone gridò di dolore dopo pochi secondi e Pingting abbandonò l’idea.

Dopo che la signorina Hua si fu lavata, continuò il suo lavoro di cucito. Sfortunatamente, si punse diverse volte e, dopo un po’, pianse dal dolore.

Pingting provò a nascondere la sua noia. “Le avevo detto che sarebbe stato difficile, eppure vuole imparare lo stesso. Ogni giorno mi fa venire qui per aiutarla e si fa male… ma che senso ha?”

La signorina Hua sospirò e guardò il suo ago: “Cosa faccio? Mi manca e ricamo per lui, ma poi mi pungo e gli do la colpa perché è per lui che faccio tutto questo. Poi, ricordo che non mi può vedere, che non sa quello che faccio. Dio, sono proprio un fastidio!”

Pingting voleva ridere, ma vedendo la sua Lady così triste non poté fare a meno di farlo. L’immagine di Dong Dingman apparve di nuovo nei suoi pensieri, le si offuscò la vista e l’ago si aggrovigliò.

“Ahia!”

La signorina Hua batté le mani, gli occhi luminosi. “Ti sei punta anche tu, finalmente. Pensavo che l’ago fosse di parte, visto che pungeva solo il mio pollice.”

Le due continuarono a parlare e, anche se Pingting sembrava molto presa dalla conversazione, in realtà era in ansia. Sperava in segreto che arrivasse Dong Dingman così che potesse avere qualche notizia sul suo padrone.
I suoi occhi si mossero rapidamente da est a ovest, la giornata stava finendo, ma non arrivò nessuno.

La signorina Hua vide le labbra serrate di Pingting e si aprì in un dolce sorriso: “Non ti preoccupare. Ha detto che sarebbe tornato dopo tre giorni. Se non lo farà, lo ignoreremo.”
Verso sera, le due ragazze erano sedute dentro e cenavano quando la governante entrò.
“Mia signora, qualcuno vuole vederla.”

Pingting alzò di scatto la testa, entusiasta. La signorina Hua si girò e disse: “Fatelo entrare.”

Le tendine si abbassarono e il cuore di Pingting iniziò a battere forte. Fissò la porta, in trepidazione.
Presto sentirono dei passi avvicinarsi alla porte e una grande figura muoversi. Entrò nella stanza e si inchinò con rispetto verso la signorina dall'altra parte delle tendine.

"Buonasera signorina. Il mio nome è Chu Moran e sono qui per portarvi un regalo."

Oh, quindi non è Dong Dingman, ma la persona che le aveva passato il qin. Pensò con disprezzo. Era come se qualcuno avesse smorzato la sua energia buttandole un secchio di acqua gelata. Era molto delusa.

Chu Moran rise educatamente.

"Questo è uno dei molti ornamenti in bronzo di Gui Le. Non è molto prezioso, ma i dettagli sono belli."

Pingting guardò attraverso le tendine e, con un solo sguardo, era sicura di poter dire che quella decorazione di Gui Le non avesse nessuna mancanza. Non solo era costoso, ma era intagliato dal famoso maestro del bronzo di Gui Le, Lu Bing. Lu Bing era un famosissimo artigiano morto trent'anni prima.



La decorazione rappresentava una ragazza su una montagna mentre suonava il qin, la sua espressione era realistica e serena. Era così carina che a molte persone non sarebbe dispiaciuto averne un dipinto. Questo "Dong Dingman" l'aveva sicuramente comprato per mettere a confronto la sua bellezza con la sua capacità di suonare il qin.

Pingting aveva capito che Dong Dingman spendeva i propri soldi in modo stravagante e ammirava la sua tattica. "Un regalo così costoso è difficile da accettare. Per favore, riportatelo indietro." La sua voce era molto fredda.

Chu Moran protestò: "Signorina Hua, questo è un regalo da parte del padrone, fatto in modo particolare per voi."

"La scorsa volta mi ha regalato un goqin, questa volta una statuetta lavorata in bronzo. Cosa mi porterà la prossima volta?" Pingting si fermò un momento prima di dire: "Se si occupa di barattare oggetti, non ho niente da dargli in cambio, in quanto sono una donna. Ma se è altro che sta cercando di ottenere, non sarà facile per lui averlo."

La signorina Hua fu scaltra e aggiunse ancora: "E ha mandato qualcun altro a consegnare questo regalo da parte sua? Che insicuro, non mi meraviglio che la mia signora sia arrabbiata." Stava comunque sorridendo. "Signora Hua, mandatelo via."

"Mia signora, vi prego, ascoltate Moran..."

Ma la signorina Hua ne aveva avuto abbastanza. 

"Non ascolto, non ascolto, non ascolto! Voi uomini sapete solo come fare del mare al cuore di una ragazza!" Forse parlò così perché stava pensando al suo amato e si sfogò su Moran. Decise di chiamare la sua governante.
Arrivò prima che lui potesse spiegarsi e gli prese la mano.

"Signore, la prego di non arrabbiarsi. La signorina è solo stanca, tutto qui. Ha bisogno di riposare visto che fuori è già buio." Senza dire un'altra parola portò lui e la statuetta in bronzo fuori dalla Residenza Hua.

Chu Moran non era mai stato così umiliato da un ordine del suo padrone, il Duca di Zhen-Bei. Nella Residenza Hua aveva cercato di essere il più cortese possibile perché sapeva che la signorina Hua era adorata dal suo padrone. Tornò alla Residenza Ducale Zhen-Bei e riferì al suo padrone, Chu Beijie, quello che era successo.
Dopo che ebbe finito di parlare, posò la statuetta in bronzo sul tavolo.

Chu Beijie stava leggendo un documento officiale quando Moran entrò. Quando ebbe finito di parlare, posò il documento, alzò la testa e rise di cuore.

"Non avrei mai immaginato che avesse un carattere simile! Se fosse un uomo, la metterei a comando del mio esercito. Questa è una qualità che qualcuno che comanda migliaia di uomini deve avere."

Dopo aver riso un po', strinse gli occhi. "E' intelligente, non posso permettermi di sottovalutarla."

Chu Moran sospirò. "E' bellissima e le sue abilità con il qin sono straordinarie. Visto che vi piace molto, perché domani non le proponete il matrimonio, con accanto la bandiera del duca di Zhen-Bei?"

"No." Chu Beijie pensò prima di dire: "E' un bel cambiamento dai soliti drammi. Lei è una fenice e io sono il suo veneratore." Si alzò in piedi, il mantello svolazzò. "Bene, ora vado a mostrarle la mia adorazione."

"Adesso?"


Pingting non riuscì a dormire nemmeno quella sera. Si chiedeva se Dong Dingaman sarebbe venuto il giorno seguente visto come aveva mandato via in malomodo il suo messaggero.

Se fosse venuto, prima di tutto avrebbe calmato la propria ira, poi... avrebbe chiesto della Casa di Jing-An. Sospirò. I suoi occhi si spostavano in continuazione, ansiosi. Pensava alla possibile conversazione che avrebbe avuto il giorno dopo con un uomo dalle origini sconosciute, che si dedicava attivamente a lei, e non poté fare a meno di preoccuparsi.

La sua dedizione andava bene visto che lei, Bai Pingting, anche se non era considerata bella, nella Residenza Ducale Jing-An, aveva molti ammiratori. Quest'uomo era così dominante e bravo nei giochi psicologici, ma non era per niente scaltro. Ogni cosa che lo riguardasse sembrava naturale e non in modo spiacevole.

"Pingting, a cosa stai pensando?" Chiese a se stessa col viso rivolto verso la finestra.

Fuori, la luce della luna si disperdeva su tutto il terreno. Si vestì e uscì fuori ad ammirare la luna piena.

La riproduzione di una fontana della Residenza Hua, di giorno, sembra datata, ma di notte era rassicurante guardarla. La Residenza era completamente silenziosa, anche gli insetti non facevano rumore. Guardando all'insù, Pingting non poté fare a meno di fissare la luna. Con la coda dell'occhio vide un luccichio.


Una figura alta era appollaiata sul muro e fece sobbalzare Pingting.



Un assassino!

Pingting stava per urlare e chiedere aiuto quando la figura volò verso di lei, come se le fossero cresciute le ali. Non riuscì nemmeno ad aprire la bocca che una grande mano le agguantò bocca e naso. L'odore di un uomo qualunque le inondò le narici.

"Non parlare," ordinò l'uomo.

Gli occhi di Pingting fremettero di sorpresa. E' lui?

Chu Beijie allentò la sua presa e sussurrò al suo orecchio: "Sei la cameriera della signorina Hua? Io, Dong Dingman, non ho intenzione di farle del male. Quando ti lascerò andare, non osare chiamare aiuto, va bene?" Si toccò la spada al suo fianco. Le sue parole erano state gentili e il tono amichevole.


Pingting annuì e Chu Beijie vide una scintilla intelligente nei suoi occhi. La lasciò andare completamente mentre sogghignava.

Le sue sopracciglia erano scure e i suoi occhi lucenti, aveva il naso alto e c'era sempre la traccia di un sorriso sulle sue labbra. Era la prima volta che lo osservava da vicino, e mentre rammentava le prime cose che aveva saputo su di lui, sorrise di rimando.

Chu Beijie era sempre stato apprezzato e amato dalle cameriere della sua residenza, quindi non notò le osservazioni di Pingting. Chiese, invece: "La signorina dorme?"

Pingting aveva paura che avrebbe riconosciuto la sua voce quindi annuì solamente.

Chu Beijie pensò: "Prima di andare in guerra bisogna conoscere il proprio nemico. Questa cameriera deve stare molto tempo con la signorina, quindi saprà cosa le piace." Così chiese: "Alla tua signora piace suonare il qin, ma sai dove ha imparato a farlo in quella maniera?"

Pingting si indicò la gola e aprì la bocca due volte.

Chu Beijie capì subito. "Non puoi parlare." Si alzò e andò dritto alla porta della signorina Hua, si fermò e ascoltò. Poi stette lì in piedi.

Cosa sta facendo? Pingting era preoccupata e si rifiutava di lasciare Chu Beijie da solo.

Voleva chiedergli del suo padrone, ma ora era una cameriera muta e non poteva permettersi di fare domande.

Chu Beijie vide il suo sguardo preoccupato e pensò che, forse, aveva frainteso le sue vere intenzioni.

"Non ti preoccupare, non disturberò la tua signora. Farò solo la guardia alla mia amata fenice."

Pingting era sbalordita e, nel mentre, si ricordò delle usanze di Dong Lin: un uomo deve sorvegliare la porta della sua amata per tre giorni. Dovevano proteggere la persona che piaceva loro e tutto questo, di solito, aveva luogo tre giorni prima del matrimonio. Questo "Dong Dingman" era coraggioso per fare la guardia a una donna che non era ancora fidanzata con lui.

Si sentì il cuore pesante perché gli stava mentendo. Pingting abbassò gli occhi. Non ho scelta. Se scopre chi sono e che faccio parte della Casa di Jing-An mi farà andare immediatamente in prigione.

"Puoi tornare a dormire."

Pingting lo guardò. Non era giusto rimanere, ma non lo era nemmeno lasciarlo lì.  Se scopre che la signorina Hua con cui stava parlando non era quella vera...

"Vai, torna a dormire. Questo è un problema da uomini di Dong Lin." Chu Beijie aveva deciso di fare tutto questo per guadagnarsi la fiducia della signorina Hua.

Pingting non poté dire nulla per controbattere e tornò nella sua stanza a testa bassa.

Come posso dormire? Si rigirò nel letto quattro o cinque volte, ripetendosi: "Non gli ho chiesto io di fare la guardia, quindi non è un mio problema, no?" Ma, dopo un po', si sentì davvero meschina.

Non poté fare a meno di alzarsi, piano, e guardare dalla finestra.

Chu Beijie era ancora lì, dove Pingting lo aveva visto l'ultima volta e stava guardando il cielo. Era alto e imponente. La luce della luna si disperdeva su lui, come se fosse un soldato disceso dal paradiso.

Pingting studiò il suo naso aquilino, come uno scultore attento a ogni dettaglio. Chu Beijie si mosse all'improvviso e lei si abbassò, come un coniglio spaventato. Arrossì.

Si premette le mani sul petto. Era come se il suo cuore non fosse più lì.

Perché non ti siedi e non riposi?

Sei stupido, perché prendi questa cosa del fare la guardia così seriamente? Non è che c'è qualcuno che viene a controllare se sei in piedi o no, giusto?

Pingting sperò che il giorno arrivasse presto così anche lei avrebbe potuto risposare un po' senza preoccuparsi di lui.

Il cielo divenne finalmente bianco-grigio e Pingting corse verso la porta.  Ma prima che fosse realmente fuori sentì le sue gambe diventare come gelatina e cadde.

Lui non aveva dormito per tutta la notte e lei lo aveva guardato.

"Siamo pazzi?" Pingting rise di se stessa. Si rimise in piedi prima di aprire la porta e salutare Chu Beijie. Era rimasto in piedi per diverse ore eppure non sembrava stanco. Aveva sentito i suoi passi avvicinarsi e vide la cameriera muta approcciarsi a lui.

"Ti sei svegliata presto oggi. E' perché devi aiutare la tua signora a lavarsi?"

Pingting annuì.

Chu Beijie non aveva intenzione di parlarle, ma quando la vide, una sensazione calda lo pervase. Aveva visto molte ragazze prima, ma nessuna di loro aveva quest'aura d'orata, ancor meno una serva.
I loro occhi si incontrarono per caso.

Le sue pupille brillarono come diamanti neri.

I suoi occhi potevano parlare. Al primo sguardo, la luce sembrava un ruscello che scorreva nell'oscurità dei suoi occhi, ma più li guardava più sembravano profondi. Quelli nascondevano migliaia di parole.

Chu Beijie non poté fare a meno di dire: "Alla tua signora devi piacere per via dei tuoi magnifici occhi."

Pingting sorrise leggermente in risposta e lui aggiunse: "Per avere una serva simile, uno può solo immaginare come sia la signorina."

Pingting si sentì come se fosse stata schiaffeggiata. La sua espressione non cambiò nemmeno quando entrò nella stanza della signorina Hua.

La signorina Hua si svegliò al suono dei passi. Pingting rimase in silenzio per tutto il tempo che lavò la signorina.

"Cos'hai che non va oggi?" Chiese la signorina Hua.

"Niente." Pingting pensò se dire o meno di Dong Dingman, ma decise di non farlo per non farsi prendere in giro.

Era molto preoccupata per il suo padrone, ma aveva più paura che qualcuno potesse riconoscerla se avesse chiesto troppo. Questa pressione era insopportabile e, ovviamente, non voleva che la signorina Hua la prendesse in giro.

Lascia che quell'uomo stia in piedi. Può farlo per tutto il tempo che vuole.

Quando Pingting e la signorina Hua uscirono finalmente dalla stanza, non c'era traccia di Chu Beijie.

"Cosa guardi? Il cortile è improvvisamente più bello?"

Pingting guardò di nuovo, ma Chu Beijie non c'era. Pensò che il giorno seguente avrebbe detto personalmente alla signorina Hua che le aveva fatto la guardia per tutta la notte. Non aveva pensato che se ne sarebbe andato il silenzio quando la signorina si fosse svegliata.

La signorina Hua la spinse: "Andiamo. Il fioraio ha accettato di darmi due mazzi di peonie viola, andiamo nell'altro cortile a vedere se sono arrivate o no."

Pingting era ancora immersa nei suoi pensieri e a metà strada esclamò: "Ahia!"

La signorina Hua sobbalzò, "Cosa succede?"

Se Chu Beijie fosse rimasto, se io e la signorina lo avessi visto, le nostre coperture sarebbero saltate? Va bene se pensa che io sia solo una serva, ma come spiego il mio interesse nell'avere notizie sul padrone?
Pingting iniziò a sudare freddo.
Ma cosa mi è passato per la testa la scorsa notte? Fare queste cose non è da me, ho guardato quell'uomo stare in piedi tutta la notte!

Ma ogni volta che pensava a Chu Beijie e a quella notte, percepiva un qualcosa di dolce.

*È vietato postare la traduzione su altri siti senza aver prima chiesto il mio permesso. Se trovo la traduzione altrove, provvederò a toglierla da qui. Rispettate il nostro lavoro! Lo facciamo solo per voi senza ricevere nulla in cambio!!*

Commenti

  1. Fantastico grazie non vedevo l'ora uscisse un altro capitolo :))
    Grazie per il lavoro che fate
    Antonella

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